02/12/2013

L’Europa dei capolavori

L’Associazione Futuro Digitale

presenta

L’Europa dei capolavori

(English version)

Aiutaci a realizzare un progetto sull’Europa in un vostro pensiero…

Una sola parola, un disegno, o un motto arguto, o una foto, o un aforisma, o un’immagine. Regalaci la tua idea, per disegnare con noi un grande e variegato affresco che racconti come realizzare un’Europa dei Capolavori, un viaggio nell’Europa delle giovani imprese,  un affresco i cui tasselli sono i modelli impreditoriali proposti da ogni Paese!

Con il tuo contributo inizieremo a creare insieme il progetto “L’Europa dei Capolavori…. un viaggio, una scoperta”, favorendo la partecipazione attiva dei giovani europei per la creazione di un documento come la Carta su un nuovo modello di governance“. 

Breve guida introduttiva

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    Giuseppe scrive:

    Creare un’Europa dei Capolavori significa creare un’economia reattiva e inclusiva. L’attuale modello di sviluppo economico, in cui crescita economica non significa necessariamente un maggior numero di posti di lavoro, pone alcuni problemi: primo fra tutti quello di garantire una vita dignitosa ai soggetti esclusi dal mercato del lavoro e di coinvolgerli nella società.
    Il potenziale che scaturisce dalle diversità socioeconomiche, culturali, etniche e generazionali va maggiormente sfruttato come fonte d’innovazione e come base per definire un nuovo modello di Governance.

    Roberto scrive:

    Quello che ci serve oggi non è una Europa dei forti ma una Europa dei popoli e delle autonomie perché il nostro compito è dare voce ai problemi che riguardano direttamente i cittadini, come la disoccupazione, l’immigrazione e le disparità sociali. Solo così avremo un’ Europa che realizza l’efficienza, l’economicità, l’efficacia e che persegue esclusivamente motivi di interesse pubblico, rispettando i principi di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa. Dunque un’ Europa delle macroregioni e non più solo delle nazioni.

    Sara scrive:

    E’ importante tener presente che ormai si assiste ad un passaggio dal government alla governance: mentre il government presupponeva l’individuazione di una competenza chiaramente delimitata e visibile concentrata nelle mani dei titolari di cariche governative e della camera legislativa, capaci di prendere decisioni vincolanti, la governance poggia su alleanze tra attori diversi che attraversano la divisione tra attori pubblici e privati, stato e società civile, o attori nazionali e internazionali. In quest’ottica anche i cittadini diventano responsabili, con il ruolo del governo che si riduce ad un’opera di incentivazione dei cittadini a puntare sulle responsabilità individuali piuttosto che su una loro richiesta e pretesa dal governo stesso di essere responsabile per loro conto.

    Sara scrive:

    Take the initiative! (Prendi l’iniziativa!)

    Pietro scrive:

    Ridurre le distanze tra triangolo istituzionale comunitario e singoli cittadini europei non può essere solo compito degli Stati membri e delle loro governance che devono comunque adoperarsi per colmare il gap esistente. Occorre un impegno responsabile e una maggiore consapevolezza delle proprie azioni da parte del singolo all’interno di ogni comunità locale di appartenenza ad iniziare dal prossimo Maggio 2014, mese in cui si andrà a “partecipare” alle elezioni del Parlamento europeo. Insomma prima di tutto l’integrità, l’irrobustimento, la trasparenza, l’impegno del cittadino nel migliorare la propria comunità e la realtà locale che vive, di conseguenza esisterà un’Europa più vicina ed in sintonia con tutti.

    Yavor scrive:

    La gioventù è il futuro, il futuro è nelle mani dei giovani. Lasciate fare il mondo migliore, per noi e per i nostri antenati. Perché è cosa buona fare l’avvocato di noi stessi prima della Eternità, dove è la nostra casa.

    Vincenzo scrive:

    In un mondo di Euroscettici della domenica, penso che nessun capolavoro sia più irraggiungibile del nostro inno europeo!

    Mariam scrive:

    “Datemi una leva, vi solleverò il mondo.” (Archimede)

    Eglantina scrive:

    “Il mondo intero è fatto di cambiamenti, tenendo sempre nuove qualità” (Luis de Camoes)

    Beisa scrive:

    Elena scrive:

    Crea oggi il tuo futuro
    Al giorno d’oggi i giovani sperimentano cose meravigliose: hanno più libertà, viaggiano, sono istruiti, vivono in un mondo multiculturale e possono ampliare le loro menti attraverso di essa, vedere l’ascesa di tecnologie e vivere velocemente. Ma insieme alla libertà, ottengono maggiori responsabilità. Essi possono influenzare il proprio futuro e di partecipare attivamente alla sua costruzione. E’ una cosa davvero meravigliosa che può rendere il mondo migliore e più adatto per le esigenze delle persone. “Creare per il bene, vivere per se stessi e per l’altro, vedere le possibilità invece di ostacoli,” – queste cose le organizzazioni, i governi e le istituzioni devono mostrare e spiegarli ai giovani. Come possiamo farlo? Ci sono un sacco di opzioni, un sacco di progetti, idee e pensieri – qui possiamo praticare la nostra fantasia! Cominciamo!

    Marcial scrive:

    Sempre, soprattutto in tempo di crisi, l’Europa ha bisogno di progetto come questo per non perdere la sua anima

    Eglantina scrive:

    Fare qualcosa insieme per abbatte i muri di incomprensione
    Fare qualcosa insieme per alzare il ponte di connessione.
    Fare qualcosa insieme per sintetizzare la tradizione dei genitori e la nuova cultura.
    Fare qualcosa insieme incorporano tratti di diverse culture.

    Ergys scrive:

     

    Antonio scrive:
    L’Europa di oggi è solo l’antipasto di quella che sarà l’Europa di domani. Oggi giovani di tutto il continente sono in costante movimento, per scambiarsi idee, sguardi, parole, esperienze, competenze. I voli low cost, i programmi di mobilità come Erasmus, Leonardo, Gioventù in azione, SVE, ecc. hanno accorciato le distanze geografiche e culturali.
    Oggi “essere europeo” sta diventando qualcosa di concreto. Affermarsi come cittadino europeo vuol dire riflettere sulla propria identità anche nazionale.
    Oggi dopo aver visto tanti Paesi europei, posso dire di aver capito cosa significa essere italiano. Il confronto costante con altre realtà può aiutare ciascuno di noi a trovare il senso vero dell’essere CITTADINO con una precisa identità.
    Questo è il capolavoro di cui tutti noi possiamo essere artefici: creare attraverso il confronto un’Europa solidale, integrata, unita, multiculturale.

    Carla scrive:

    Paulo scrive:
    Noi sosteniamo con forza questo progetto con un’iniziativa importante per permettere un’Europa sociale responsabile, coinvolgendo tutti i suoi cittadini e le nazioni. Per quanto riguarda il Portogallo, questo potrebbe essere molto utile per migliorare la consapevolezza a situazioni di discriminazione, portando, al tempo stesso, una maggiore vicinanza all’UE e quali dovrebbero essere i valori europei.

    Mark scrive:
    Cercare l’ignoto ci porterà più vicini e capirsi.

    Karl scrive:
    Uno dei nostri capolavori europei è la possibilità di avere un nuova ‘accesso aperto’ per informazioni.
    Crediamo che i cittadini devono essere in grado di esprimersi nel contesto dei luoghi in cui vivono e si rapportano con le persone. Abbiamo chiamato questo approccio “Cittadinanza Spatial“.
    L’idea nasce dal fatto che l’uso di tecnologie e informazione geografica è sostenuto dalla prospettiva della nostra vita quotidiana. La base per la partecipazione al processo decisionale collettivo è il modo in cui ci relazioniamo agli spazi che ci circondano .
    Approcci partecipativi e di comunità e la pubblicazione di informazioni dei dati raccolti sul campo sono già comunemente in uso, per esempio attraverso i social media. Lo sviluppo di questo tipo di impegno nella formazione permette a insegnanti e studenti di diventare consapevoli del potere del pensiero spaziale, informazioni geografiche e l’utilizzo del web come strumento comunicativo e partecipativo.

    Anna scrive:
    Il mondo e il luogo sembra essere bello se in forma i nostri desideri.

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    Ariane scrive:
    L’Europa è ricca di competenze diverse, culture diverse, lingue diverse, età diverse, modi diversi di pensare e immaginare il mondo, il futuro. Colmare queste differenze ci permetterà di trasformare in una potente forza che potenzieranno la nostra gioventù europea.

    Jelca scrive:
    La conoscenza consente una migliore comprensione del nuovo ambiente e la cultura e allo stesso tempo una migliore accettazione della diversità. Dotiamo le persone con istruzione in modo da aumentare la consapevolezza dei diritti fondamentali. Apriamo nuove vie alla conoscenza!

    Laura scrive:

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