L’adolescenza è considerata un periodo di profondi cambiamenti che investo la persona in ogni aspetto: cognitivo, emotivo e socio-relazionale.
E’ una fase di transizione, preparatoria alla vita adulta, che comprende un lasso di tempo variabile dai 13 ai 19 anni circa.
Questa fase è a sua volta preceduta dal periodo preadolescenziale (11-13 anni) che in Italia coincide grossomodo con la frequentazione delle scuole medie. In questa fase si sviluppa lo sviluppo puberale con tutti i cambiamenti psichici e fisici che comporta.
Risulta necessario, ad esempio, ricostituire una identità corporea, dovuta alle modificazioni e alla nuova configurazione corporea. Ma non solo. Anche dal punto di vista psicologico vi sono vari cambiamenti. Il pensiero evolve e passa dalla concretezza della fanciullezza al ragionamento più ampio, capace di elaborare il passato e prefigurarsi il futuro. Un ragionamento ipotetico-deduttivo più proprio dell’età adulta.
Non va dimenticata inoltre l’evoluzione della sfera sessuale. In questo contesto, i ragazzi si trovano a vivere e gestire in modo potenzialmente conflittuale non solo il rapporto con se stessi ma anche con gli altri, in un periodo in cui il giudizio altrui per la strutturazione della propria personalità ha un peso assolutamente rilevante.
Ad oggi, anche i rapporti famigliari sono particolarmente mutati, per non parlare delle vicende riguardanti i percorsi scolastici.
Tutti fattori da tenere ovviamente in considerazione nel comprendere l’aumento di casi di bullismo e cyberbullismo.
Cos’è il bullismo?
E’ la messa in atto di comportamenti prevaricanti, aggressivi, minacciosi perpetrati nel tempo da uno o più individui nei confronti di un altro soggetto. Questa è la definizione classica proposta dallo psicologo svedese Olweus, il quale ha individuato anche delle caratteristiche peculiari del fenomeno:
- Intenzionalità, la volontà deliberata di ledere;
- Sistematicità, il prolungarsi nel tempo delle azioni di sopraffazione;
- Asimmetria di potere, la differenza tra caratteristiche fisiche e/o psicologiche tali da definire due ruoli, quello di vittima e carnefice.
Ad oggi si aggiungono anche le diverse modalità con le quali è possibile arrecare danno. Si parla infatti di modalità dirette e/o indirette
Nel primo caso si avranno attacchi fisici e/o verbali intenzionalmente rivolti alla vittima.
Nel secondo, si avranno azioni mirate all’esclusione dal gruppo e alla produzione di calunnie e maldicenze alle spalle del malcapitato.
Inoltre, la dilagante diffusione dei social, ha permesso lo sviluppo della versione 2.0 di questo fenomeno. Si tratta del Cyberbullismo, tristemente noto, per i sempre più numerosi casi di cronaca nera. Capita sempre più spesso di avere notizie di suicidi causati dalla vessazioni via web cui sono sottoposti le vittime di bullismo. Un peso insostenibile che ha una tragica risoluzione.
Sms, e-mail offensivi, denigranti, minacciosi; foto e video che immortalano violenze e angherie sono tutte modalità caratteristiche del fenomeno.
Una corretta informazione e sensibilizzazione, quindi, su modalità di insorgenza e conseguenze è necessario per prevenire situazioni deprecabili e lesive della salute psico-fisica dei ragazzi.
Cosa abbiamo fatto?
Lunedì 15 maggio 2017 presso la sede del Liceo Linguistico «P. Lanza» e del Liceo Musicale «L. Pavarotti» a Praia a mare (CS) con la collaborazione di I.C.I. Società Cooperativa, si è tenuto l’incontro “Scuola e famiglia contro il bullismo”, informativa su web e responsabilità civili e penali.L’Associazione di Promozione Sociale Futuro Digitale fin dalla sua nascita si pone, tra gli altri, l’obiettivo di promuovere sviluppo tramite cultura digitale.
Ma non c’è cultura dove c’è violenza.
E proprio per questo che l’Associazione ha raccolto ben volentieri l’invito della prof.ssa Fernanda Petrisano, dirigente scolastico dell’istituto, per promuovere un incontro info-educativo su questi temi, stimolando la riflessione sugli aspetti salienti di bullismo e cyberbullismo.
Dopo un’introduzione da parte del Presidente dell’Associazione Futuro Digitale, dott. Antonio Gallo, si è entrati nel vivo della discussione.
Attraverso una modalità attiva e partecipativa, guidata e moderata dal dott. Luigi Di Pace, psicologo, e dalla dott.ssa Alessandra Berardi, laureata in Scienze e Tecniche psicologiche, sono stati esplorati i punti essenziali dei fenomeni, coinvolgendo i ragazzi dell’Istituto in un vivace scambio di idee, conoscenze ed opinioni sulle dinamiche tipiche del bullismo e della sua versione 2.0.
Tutto il processo di comunicazione è stato orientato alla condivisione di idee, collaborazione e co-costruzione di significati sui temi in oggetto. Infatti, prima ancora di presentare modelli e linee guida sui fenomeni, si è esplorato il punto di vista dei ragazzi, le loro conoscenze sugli argomenti, opinioni e valori personali.
Successivamente i ragazzi hanno lavorato su un possibile scenario tipico del fenomeno del bullismo.
Secondo il modello teorico classico proposto da Olweus, si è cercato sotto supervisione di ricreare una potenziale situazione di bullismo scolastico: bullo, gregari del bullo, vittima, gregari della vittima e osservatori.
Dopo aver chiesto impressioni e stati d’animo, si è potuto aprire un dibattito su quanto svolto.
I ragazzi hanno cercato di “calarsi nei panni di” cercando di individuare possibili cause e conseguenze di quanto ipotizzato.
In particolare è emerso con forza il fatto che il non fare degli osservatori passivi, sia effettivamente una omissione, una mancanza di aiuto verso chi subisce. Quindi, un indice di complicità.
Parlando degli episodi di violenza e delle loro caratteristiche emotive di fondo, si sono potute esplorare le ragioni, la strutturazione delle modalità peculiari di manifestazione e mantenimento dei fenomeni in oggetto.
Ampia parte della discussione è stata incentrata su quelle che i ragazzi hanno ritenuto essere le similitudini e le differenze tra bullismo e cyberbullismo. Ad esempio, il presunto anonimato della violenza informatica, la mancanza di confini dell’offesa o sopruso subìto, ecc.
La risposta è stata assolutamente positiva e la partecipazione completa. Si è creato uno spazio personale di riflessione in cui i ragazzi hanno potuto liberamente riflettere ed esprimersi.
Inoltre è stato dato particolare risalto alle caratteristiche e alle ripercussioni psico-sociali per i protagonisti coinvolti (bullo/cyberbullo e vittima in particolare) e le possibili azioni di prevenzione e di contrasto, con i ragazzi attori principali dell’incontro.
Un’iniziativa questa, assolutamente positiva, incoraggiante per le parti in gioco e soprattutto che offre molte ragioni di speranza.