Un anno di ESC a Bruxelles: la storia di Isabella

Corpo Europeo di Solidarietà vi dice qualcosa? Ci riprovo con l’inglese, European Solidarity Corps? Vi dice niente?
Se la vostra risposta è no sappiate che anche io ero una di voi. A dirla tutta, ho iniziato a scoprire cosa è e quali sono le sue potenzialità dopo essermi candidata al progetto ESC “Volunteering @ AEGEE-Europe Head Office” a Bruxelles, per il quale sono stata selezionata dall’Associazione Futuro Digitale.

Sappi che come qualsiasi esperienza Erasmus+ è impossibile da descrivere. L’impatto che ha nella vita del* volontari* è inimmaginabile. Immaginati un po’ una matrioska: all’interno dell’ESC ci sono tante esperienze l’una dentro l’altra o accanto all’altra che originano altre matrioske di esperienze. Esperienze di esperienze dentro altre esperienze che ti cambiano (per sempre).
Non è solo volontariato o lavoro ma è uno stile di vita. Si creano dinamiche e legami che ti porterai dentro per sempre e che ti trasformeranno in un cittadin* migliore. Si ha l’opportunità di (ri)scoprire passioni, culture, città, paesi e stili di vita e anche altre cucine.

Nell’arco di poche settimane mi sono ritrovata dalla frustrazione della mia fallimentare ricerca del lavoro in Italia alla gioia di avere un lavoro e una casa a Bruxelles. Ripensandoci, mi rendo conto di aver fatto il passo più lungo della gamba ma alla fine, non so neanche io come, è andata meglio del previsto. Mi piace pensare che alla base ci siano fortuna, coincidenze e motivazione. E così, da un giorno all’altro ho mollato il lavoro estivo da cameriera nella mia città e senza pensarci per nulla mi sono imbarcata per quest’esperienza.

Ho svolto il mio Corpo Europeo di Solidarietà presso il Comitato Direttivo di AEGEE-Europe, conosciuta anche come Forum degli Studenti Europei, una ONG che si occupa di giovani e unità europea. Il mio ruolo era quello di Communication Assistant e ho imparato tante cose nuove.

Lavorare in una ONG è stimolante oltre che stancante: si lavora a diversi progetti di diversa natura, l’ambiente è proattivo, multiculturale, il lavoro di squadra è fondamentale se si vuole andare lontano e si viaggia sia fisicamente che mentalmente. Partecipando ad eventi in giro per l’Europa e a Bruxelles ho incontrato tante persone che mi hanno fatto conoscere altri punti di vista, culture e temi che credevo non mi interessassero ma che invece mi riguardano. Alcuni da lontano, ma riguardano me e ognuno di noi. Inoltre, ho capito l’importanza dell’impatto e delle conseguenze di ogni piccola azione sul mondo e sulle persone.

Durante gli 11 mesi passati lì ho avuto l’opportunità di scoprire tematiche di cui avevo una minima conoscenza come il cambiamento climatico, salute mentale, Gender equality, Youth e female empowerment e sull’importanza dell’Europa nella quale molto spesso non ci crediamo abbastanza e la diamo per scontata.

Ho iniziato la mia avventura scoprendo poco alla volta cosa fosse l’European Solidarity Corps e cosa facesse una ONG per giovani. Sono passata dal conoscere nessuno ad avere fratelli e sorelle, da convivere con estranei a vivere con una famiglia. Dall’essere un expat all’avere la mia routine e i miei luoghi preferiti della città.

Se pensi che sia tutto rosa e fiori ti sbagli, gli imprevisti accadono anche in queste circostanze!
Purtroppo anche io ho dovuto subire gli effetti del Covid-19 che ha paralizzato le nostre vite. Ma non ho mai pensato di tornare a casa e interrompere il mio ESC: lavoro notevolmente diminuito, lockdown, tele-working, alti e bassi a livello emotivo non mi hanno fatto concludere prima il mio periodo di volontariato. Volevo dimostrare a me stessa di potercela fare e alla fine ce l’ho fatta.

Mi piace considerare l’Europa come la mia mamma. Una mamma che mi ha accompagnato negli ultimi anni della mia vita e che mi ha fatto conoscere il mio potenziale, scoprire chi sono e cosa voglio fare nella vita. Per questo le sarò eternamente grata e farò di tutto per convincere quante più persone a partire.

Questa è la magia del Corpo Europeo di Solidarietà e di qualsiasi esperienza europea: ti cambia dentro senza che te ne accorgi e quando ti rendi conto di chi sei diventat* ti domandi come e quando sia successo. Non perderci troppo la testa nel capirlo ma sii felice che sia capitato. Troverai persone che ti sembrerà di conoscere da sempre e il tempo ti sembrerà scorrere più in fretta: farai più cose in pochi mesi che in anni della tua vita.

Non lasciare spazio ai dubbi ma lanciati e parti! Non pensare alle difficoltà o aspetti negativi, candidati lo stesso! Ce la farai e non vorrai più tornare indietro, fidati!

Isabella Dibenedetto